Triangolo di Tartaglia

Il Triangolo di Tartaglia

Triangolo di Tartaglia
I primi otto livelli del triangolo di Tartaglia

Il triangolo di Tartaglia è una "tabella" di numeri che si costruisce partendo da 1 (per il triangolo classico) e aggiungendo livelli sotto, ciascuno di un elemento in più di quello sopra.

Gli elementi del livello successivo sono la somma degli elementi immediatamente sopra.

Costruzione del terzo livello del triangolo

Il coefficiente binomiale

La corrispondenza tra le righe del triangolo e il numero di riga è utile in molti casi:

0 ⇒ 1
1 ⇒ 1, 1
2 ⇒ 1, 2, 1
3 ⇒ 1, 3, 3, 1
4 ⇒ 1, 4, 6, 4, 1
5 ⇒ 1, 5, 10, 10, 5, 1

Per esempio, l'n-esima riga del triangolo dice qual è il coefficiente nello sviluppo di un polinomio.

Nota: si assume che la prima riga, contenente solo 1, sia la "riga zero".

Un paio di esempi possono essere più chiari.

Voglio risolvere (a+b)2. Corrisponde a (a+b)(a+b), quindi a*a + a*b + b*a + b*b, e quindi a2+2ab+b2.

Voglio risolvere (a+b)3. Corrisponde a (a+b)(a+b)(a+b). Ora sappiamo che (a+b)(a+b) = a2+2ab+b2, quindi possiamo scrivere (a2+2ab+b2)(a+b). Otteniamo a2*a+a2*b+2ab*a+2ab*b+b2*a+b2*b, che raggruppando i termini uguali corrisponde a a3+3a2b+3ab2+b3.

Se volessi risolvere (a+b)4 sarei costretto a numerosi (e noiosi) passaggi, per ottenere alla fine a4+4a3b+6a2b2+4ab3+b4

Con un po' di spirito di osservazione, notiamo che in tutti i polinomi abbiamo un grado che sale e uno che scende (nel nostro esempio, a sale e b scende): per esempio in un polinomio di grado 4, a scende da 4 a zero: 1a4b0+4a3b1+6a2b2+4a1b3+1a0b4 mentre il grado di b sale 1a4b0+4a3b1+6a2b2+4a1b3+1a0b4

Per quanto riguarda invece i coefficienti, notiamo che sono dati esattamente dalla riga del triangolo di Tartaglia corrispondente al grado del polinomio: 1a4b0+4a3b1+6a2b2+4a1b3+1a0b4

Se volessi risolvere quindi (a+b)5 mi basterebbe:

inserire a con esponente da 5 a 0 a:

a5 + a4 + a3 + a2 + a1 + a0

inserire b con esponente da 0 a 5:

a5 b0 + a4 b1 + a3 b2 + a2 b3 + a1 b4 + a0 b5

inserire il coefficiente binomiale della sesta riga, corrispondente al polinomio di grado 5:

1 a5 b0 + 5 a4 b1 + 10 a3 b2 + 10 a2 b3 + 5 a1 b4 + 1 a0 b5

Poi - se voglio - riscrivo lo sviluppo togliendo gli esponenti a zero e a uno, per essere un po' più elegante:
a5+5a4b+10a3b2+10a2b3+5ab4+b5

Notazioni matematiche

Il coefficiente binomiale si indica con

(rk)

in cui n è il numero della riga e k è il numero dell'elemento.
Convenzionalmente k ≤ n; se invece k > n si assume che il valore sia 1 (valore costante).

Il calcolo del coefficiente binomiale è dato da

n!k!n-k!

Coefficiente e statistica

Il lancio di una moneta (non truccata) può dare come esito uno tra due risultati equivalenti.

Se lancio più volte la moneta ottengo un albero di possibilità (non probabilità!), che corrisponde, per quattro lanci, al seguente (T = Testa, C = Croce):

0 (non ho ancora lanciato)
1 T C
2 T C T C
3 T C T C T C T C
4 T C T C T C T C T C T C T C T C

Al termine dei quattro lanci ho sicuramente seguito uno e uno solo dei sedici percorsi possibili.

Noto che i percorsi sono sedici perché non ho ancora lanciato mai la moneta: infatti se al primo lancio ottenessi croce, le probabilità che possa seguire un percorso "a sinistra" diventano zero.

Le probabilità che ottenga sempre testa sono 1/16, così come le probabilità che ottenga sempre croce (questa è facile), ma quante probabilità ci sono che ottenga esattamente due volte testa? Sono le stesse che ottenga esattamente croce (anche questa è facile), ma contiamole:

0 (non ho ancora lanciato)
1 T C
2 T C T C
3 T C T C T C T C
4 T C T C T C T C T C T C T C T C

e contiamo con altri colori le volte che ottengo tre volte testa o tre volte croce:

0 (non ho ancora lanciato)
1 T C
2 T C T C
3 T C T C T C T C
4 T C T C T C T C T C T C T C T C

Ci sono:

  • 1/16 probabilità di ottenere quattro teste
  • 4/16 = 1/4 di ottenere tre teste e una croce
  • 6/16 = 3/8 di ottenere due teste e due croci
  • 4/16 = 1/4 di ottenere tre croci e una testa
  • 1/16 probabilità di ottenere quattro croci

Controprova: sommo tutte le probabilità e ottengo 16/16.

Anche in questo caso, il triangolo di Tartaglia riporta esattamente le probabilità di testa o croce leggendo l'n-esima riga come l'n-esimo lancio. Notiamo che la prima riga corrisponde a non aver ancora lanciato, e per convenzione è 1.

Caratteristiche del TdT

Somma delle righe

Le possibilità di lanci di moneta sono esponenti di due: al primo lancio ho 21 possibilità (T, C), al secondo lancio ne ho 22 (TT, TC, CT, CC), al terzo ne ho 23 (TTT, TTC, TCT, TCC, CTT, CCT, CTC, CCC), al quarto ne ho 24 e così via.

Per questo la somma di ciascuna riga del TdT è un esponente di due:

riga 0: 1 = 20

riga 1: 1+1 = 21

riga 2: 1+2+1 = 22

riga 3: 1+3+3+1 = 23

e così via

Simmetria

Il TdT è simmetrico lungo l'asse centrale. Questo può essere visto come una conseguenza del fatto che testa e croce, dal punto di vista della probabilità, sono equivalenti, così come la scelta di a e b nel binomio.

Questo significa che l'elemento k della riga n e l'elemento n-k+2 della riga n sono sempre uguali.

L'elemento 2 della riga 5 e l'elemento 5-2+2 della riga 6 sono uguali

Diagonale zero

La prima diagonale, che chiameremo "diagonale zero" è una serie di 1.

Prima diagonale

La prima diagonale è un progressivo, che rappresenta il numero di riga partendo da zero.

Seconda diagonale

La seconda diagonale si ottiene aggiungendo la differenza tra l'elemento e quello precedente più uno.

Il primo elemento è 1. Il secondo elemento è dato dalla differenza tra il precedente (0) e il corrente (1) più uno = 3.

Il terzo è 3+(3-1)+1 = 6, il quarto 6+(6-3)+1 e così via.

In modo ricorsivo, si ha che

f(n) = {1 se n = 1; f(n-1)+[f(n-1)-f(n-2)]+1 altrimenti}

La definizione ricorsiva è poco agevole: per fortuna, con un po' di intuizioni "geometriche" è possibile trovare una formula più facile.

Questa immagine rappresenta una serie in cui nella prima riga c'è un elemento, nella seconda due e così via. Ebbene, la somma di tutti i quadrati fino a una certa riga corrisponde esattamente al numero resitituito dalla terza diagonale di Tartaglia.

Per come sono costruiti questi numeri, vengono detti numeri "triangolari".

Facciamo un esempio per n=4:

In questo esempio si dimostra che il quarto numero triangolare è 10

Se aggiungiamo ai "quadratini" che rappresentano il numero, altrettanti "quadratini", otteniamo un rettangolo di dimensione n*(n+1)

Con qualche facile trasformazione, otteniamo che la formula per ottenere il numero corrispondente all'elemento n-esimo della diagonale è

n*n+12

Terza diagonale

La differenza tra l'elemento n-esimo e n+1-esimo della terza diagonale corrisponde al numero precedente della seconda: 4-1 = 3, 10-4 = 6, 20-10 = 10 eccetera.

La terza è l'ultima diagonale trattata, perché dalla quarta in poi il principio è sempre uguale. A dirla tutta, anche per le diagonali precedenti valeva lo stesso, ma era più semplice trattare il problema specifico che quello generico.

La formula "secca" per ottenere la serie della quarta diagonale è

n*n+1*n+26

Il fatto che n sia moltiplicato per sé stesso tre volte fa intuire una corrispondenza geometrica tra la serie e una figura tridimensionale.

Infatti, in un tetraedro composto da "palline", il numero di palline totali a un certo livello corrisponde al numero della terza diagonale:

Per n = 3, il numero corrispondente nella terza diagonale è 10, come il numero di sfere della figura

Generalizzazione

La formula generalizzata per il calcolo dei numeri della k-esima diagonale è quindi:

n+k-1!n-1!*k!

Per farla ancora più semplice, in excel è

Ovviamente la formula funziona con qualunque riga, anche con quelle già discusse.

Questa formula è utile in matematica combinatoria e in statistica perché è quella che si usa nelle combinazioni con ripetizioni (quelle che rispondono alla domanda "Ho 12 penne e 5 cassetti. In quanti modi posso distribuire le penne nei cassetti?")

Fibonacci

Le "semi-diagonali" del triangolo, se sommate, danno i numeri di fibonacci.

Un numero di Fibonacci è dato dalla somma dei due numeri precedenti, tranne i primi due che sono sempre 1 e 1: la serie è quindi 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34...

Undici

11 è un numero che contiene le cifre della riga 1
112 contiene le cifre della riga 2
113 contiene le cifre della riga 3
114 contiene le cifre della riga 4
115 NON contiene le cifre della riga 5, perché una delle cifre della riga 5 è un 10, e nel sistema decimale (l'unico con cui "funziona" questo gioco) ha due cifre.

Dimostrazione che n^2 >= 2n + 5

Dimostrare per induzione che n2 ≥ 2n + 5 ∀ n ≥ 4

Base: 42 ≥ 2·4 + 5 ⇒ 16 ≥ 13: verificato

Passo induttivo: n2 ≥ 2n + 5 ⇒ (n+1)2 ≥ 2(n+1) + 5

(n+1)2 = n2 + 2n + 1

per ipotesi induttiva (l'ipotesi è n2 ≥ 2n + 5) possiamo dire che

n2 + 2n + 1 ≥ 2n + 5 + 2n + 1

2n + 5 + 2n + 1 = 2n + 2 + 2n + 4 = 2(n+1) + 2(n+2)

il passo induttivo è dimostrato se 2(n+1) + 2(n+2) ≥ 2(n+1) + 5 ⇒ 2n+4 ≥ 5 ⇒ 2n ≥ 5-4 che è vero ∀ n ≥ 4 ∎

Riflessioni di preparazione per il compito di Matematica Discreta

Premessa. Qualche mese fa mi sono preso un bidone: mi ero iscritto all'anno accademico 2014-2015, ma a causa dei crediti riconosciuti dalla carriera precedente mi sono ritrovato iscritto con l'ordinamento 2013-2014.

"amen - ho pensato - tanto le materie saranno sempre le stesse". E invece, mi sono ritrovato con Calcolo 1 e Calcolo 2 trasformati in Calcolo e basta (12 crediti) e Matematica Discreta + Algebra lineare trasformati in Matematica Discreta (12 crediti).
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Calcolo combinatorio: mappa del "tesoro"

In questo prospetto sono presenti i quattro tipi di insieme su cui si basa il calcolo combinatorio: ordinato/non ordinato e con/senza ripetizioni.

Prospetto

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[su_spoiler title="Convenzioni" style="fancy"]
In questa notazione:

  • Y è l'insieme da cui ricaviamo gli elementi da combinare
  • |Y| è la cardinalità di Y, cioè il numero di elementi in Y
  • n è un altro modo di dire |Y|
  • k è il numero di elementi dell'insieme di destinazione
  • m è l'insieme composto dai primi m numeri naturali
  • Per non fare confusione, la notazione X è utilizzata solo per rappresentare l'operazione di prodotto cartesiano
  • m! si legge "emme fattoriale" ed è il prodotto di tutti i numeri da 1 a m (es 4! = 1x2x3x4 = 24). Inoltre 0! = 1 per definizione.
  • {a, b, c} è un insieme (non ordinato), mentre (a, b, c) è una lista (ordinato)

Esempi:

  • se Y è l'insieme dei numeri del lotto, |Y| = 90, perché si estrae da un insieme di 90 numeri
  • nello stesso esempio, k = 5, perché per ogni estrazione sono estratti cinque numeri
  • 90 è l'insieme di numeri naturali che possono essere messi in corrispondenza con i numeri del lotto
  • Se A = {1, 2} e B = {3, 4, 5} allora A X B = {(1,3), (1,4), (1,5), (2,3), (2,4), (2,5)}
  • 1! = 1, 2! = 2, 3! = 6, 4! = 24, 5! = 120, 6! = 720... la funzione fattoriale cresce davvero velocemente! 20! = 2.432.902.008.176.640.000

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Ordinato Non ordinato
Con ripetizioni

Disposizioni con ripetizione

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[su_spoiler title="Dettagli" style="fancy"]

Inglese Ordered selections with repetitions
Cardinalità (formula) |Y| = nk
Cardinalità (spiegazione) Per ogni elemento k possiamo scegliere qualunque elemento y ∈ Y.
Esempio Tombola! Il primo fa ambo, il secondo terno... quante disposizioni ci sono se Y è l'insieme di vincite (ambo, terno, quaterna...) e k il numero di giocatori?

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Combinazioni con ripetizioni

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[su_spoiler title="Dettagli" style="fancy"]

Inglese Unordered selections with repetitions
Cardinalità (formula) |Y|=n+k-1!k!·n-k!
Cardinalità (spiegazione) Come le combinazioni senza le ripetizioni, ma con in più k-1 altre possibilità (le ripetizioni)
Esempio Ho 12 penne e 5 cassetti. In quanti modi posso distribuire le penne nei cassetti?

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Senza ripetizioni

Disposizioni semplici

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[su_spoiler title="Dettagli" style="fancy"]

Inglese Ordered selections without repetitions
Cardinalità (formula) |Y|=n!n-k!
Cardinalità (spiegazione) Per ogni elemento k possiamo scegliere qualunque elemento y ∈ Y, tranne quelli già scelti. Abbiamo n possibilità alla prima scelta, n-1 alla seconda, e così via finché non arriviamo a n-k+1 scelte. n-k+1 e non n-k perché non abbiamo ancora scelto l'elemento.
Esempio Tris! Bisogna indovinare il piazzamento dei primi tre (k) cavalli di dieci (n) che partecipano. Quante disposizioni ci sono?

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Permutazioni

disposizioni semplici dove k=n
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[su_spoiler title="Dettagli" style="fancy"]

Inglese Permutation
Cardinalità (formula) |Y|=n!n-k!ma siccome k=n

|Y|=n!0!=n!1=n!

Cardinalità (spiegazione) Il primo elemento può essere uno qualunque (n); il secondo può essere uno qualunque tranne quello già scelto (n-1), il terzo uno tranne quelli già scelti (n-2) finché resta un elemento solo.
Esempio Anagrammi! Quante parole diverse (non di senso compiuto) si possono scrivere con le lettere che compongono la parola RUOTA?

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Combinazioni senza ripetizioni

(Insiemi)

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[su_spoiler title="Dettagli" style="fancy"]

Inglese Unordered selections without repetitions
Cardinalità (formula) |Y|=n!k!·n-k!
Cardinalità (spiegazione) Partendo dalle disposizioni semplici, si tolgono le permutazioni di insiemi uguali ma con ordini diversi. Per esempio, Y = {a, b, c, d}. P3 = (a,b,c), (a,c,b), (a,c,d), (a,d,c), (a,b,d), (a,d,b), (b,a,c), (b,a,d), (b,c,a), (b,d,a), (b,c,d), (b,d,c), (c,a,b), (c,a,d), (c,b,a), (c,d,a), (c,b,d), (c,d,b), (d,a,b), (d,a,c), (d,b,a), (d,c,a), (d,b,c), (d,c,b).
Quelle evidenziate in rosso sono le permutazioni di {a,b,c}
Esempio

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Da sommatoria a formula

Durante una delle lezioni ci è stata proposta la seguente serie, descritta come sommatoria:

fn=k=1n4k+3

Dal cilindro il prof ci ha estratto questa formula:

fn=k=1n4k+3=2n2+5n

Poi, con il principio di induzione, ha dimostrato che è vera. E ci ha anche detto che a volte è richiesto che lo studente risalga a questa funzione da solo.

Panico.
Panico da Settimana Enigmistica, ma comunque panico.

Come si risale da una sommatoria a una funzione? Questa è una domanda molto importante soprattutto quando si studiano algoritmi e strutture dati, perché una serie che considera il risultato precedente ha delle prestazioni decisamente più scadenti di una "formuletta" non ricorsiva.

Per risolvere l'enigma, ho pensato alla semplice sommatoria di tutti i numeri da 1 a n:

k=1nk=k·k+12

che crea la serie

  • P1 = 1
  • P2 = P1 + 2 = 3
  • P3 = P2 + 3 = 6
  • P4 = P3 + 4 = 10
  • P5 = P4 + 5 = 15
  • P6 = P5 + 6 = 21
  • P7 = P6 + 7 = 28
  • P... = P... + ... = ...

Cosa succede se moltiplico per (ad esempio) 3 l'indice?

k=1n3k=???

  • P1 = 3
  • P2 = P1 + 6 = 9
  • P3 = P2 + 9 = 18
  • P4 = P3 + 12 = 30
  • P5 = P4 + 15 = 45
  • P6 = P5 + 18 = 63
  • P7 = P6 + 21 = 84
  • P... = P... + ... = ...

La soluzione non può essere molto distante da

k·k+12

Infatti, dopo qualche tentativo, ho trovato questa formula:

3k·k+12

Apparentemente la formula sembra applicarsi ai numeri razionali, e non ai naturali, perché è evidente il 3/2.
Però è vero anche che tra n e n+1 uno dei due DEVE essere pari, e quello si semplifica con il 2 al denominatore.

Poi ho provato ad aggiungere una costante alla sommatoria, per cercare in che modo la costante cambia la formula.

k=1nk+4=???

  • P1 = 5
  • P2 = P1 + 2 + 4 = 11
  • P3 = P2 + 3 + 4 = 18
  • P4 = P3 + 4 + 4 = 26
  • P5 = P4 + 5 + 4 = 35
  • P6 = P5 + 6 + 4 = 45
  • P7 = P6 + 7 + 4 = 56
  • P... = P... + ... = ...

Siccome ogni volta che aggiungo la costante me la "porto dietro" per k volte, ho provato semplicemente ad aggiungere k 4 volte alla formula:

k·k+12+4k

(no, non ci sono arrivato subito, al primo tentativo, in maniera brillante e sicura)

A questo punto ho tutto quanto mi serve per affrontare la serie proposta dal prof.

fn=k=1n4k+3

diventa

4k·k+12+3k

Questo non assomiglia per niente alla 2n2+5n, ma proviamo a fare qualche passaggio in più.

4k·k+12+3k=4k22+4k2+3k=2k2+2k+3k=2k2+5k

e abbiamo ottenuto la Formula del Prof©

Matematica discreta / 6 - 16/10/2015

Una delle definizioni alternative di principio di induzione prevede che P(n) sia vero solo per un n>x tale che x>1, come sempre con x e n ∈ℕ.
Per esempio, si provi che n2>7n+1 ∀ n>8.

(nota mia: in realtà è facile capire anche che n2>8n+1 ∀ n>9, n2>9n+1 ∀ n>10 eccetera)

Base: per n=8, n2=64 e 64>57, quindi P(8) è vera.

Passo induttivo.
Supponiamo vero P(n).

(n+1)2 equivale a n2+2n+1

Siccome l'ipotesi induttiva dice che n2 > 7n+1, allora possiamo dire che n2+2n+1 > 7n+1+2n+1

Vogliamo ottenere 7(n+1)+1 più qualcos'altro per concludere la dimostrazione, quindi aggiungiamo +7 e -7:

n2+2n+1 > 7n+7+1 +2n+1-7

raccogliamo 7 nell'espressione 7n+7 e sommiamo +1 e -7

Otteniamo

n2+2n+1 > 7(n+1)+1 +2n-6

2n-6 è una quantità sempre positiva, perché vale come minimo 10 (per n=8, poi cresce sempre), quindi

(n+1)2 > 7(n+1)+1 ∀ n>8

Seconda forma (forte) del Principio di Induzione

Mentre la prima forma richiede un'ipotesi di base P(1) è vera e "se P(n) è vera allora è vera anche P(n+1)" è vera, e quindi è necessario che siano vere solo la base e P(n), nella seconda forma è richiesto che sia vero qualunque elemento minore di n.

Prima forma:
1, 2, 3, 4, 5,..., n ⇒ n+1

Seconda forma:
1, 2, 3, 4, 5,..., n-3, n-2, n-1 ⇒ n

Nell'esempio riportato a lezione, dimostriamo che, data una funzione U definita così:

  • U1 = 1
  • U2 = 5
  • Un+1 = 5Un-6Un-1 ∀ n≥2

si provi che Un = 3n-2n ∀ n∈ℕ.

Il principio di induzione nella sua prima forma non torna utile, perché la mia ipotesi induttiva può considerare Un, ma non può fare ipotesi su Un-1!

Nella seconda forma posso dare per veri tutti gli elementi minori di n, compreso n-1.

Base

Verifico U1, che è 31-21 = 1.

Verifico U2, che è 32-22 = 5.

Passo induttivo

Un+1 = 5Un-6Un-1

Sostituisco Un con la formula 3n-2n, provata per tutti i naturali fino a n.

Un+1 = 5(3n-2n)-6(3n-1-2n-1)

Siccome 3n = 3·3n-1 e 2n = 2·2n-1, posso riscrivere l'espressione come

Un+1 = 5(3·3n-1-2·2n-1)-6(3n-1-2n-1)

e poi moltiplico la prima parte per il 5 fuori dalla parentesi e la seconda per 6

Un+1 = 5(3·3n-1-2·2n-1)-6(3n-1-2n-1) = 5·3·3n-1 - 5·2·2n-1-6·3n-1+6·2n-1

Raccolgo 3n-1 e 2n-1
Un+1 = 5·3·3n-1 - 5·2·2n-1-6·3n-1+6·2n-1 = 9·3n-1-4·2n-1

ora, 9 = 33, quindi 9·3n-1 = 3·3·3n-1 = 3·3n = 3n+1

discorso omologo per -4·2n-1

Ottengo 3n+1-2n+1, che dimostra che anche Pn+1 è vera.

Per il PdI posso affermare che P(n) è vero ∀ n∈ℕ.

Ricorrenza

Molto brevemente, si definisce un numero (o più numeri) e si ricavano i successivi dal primo.

I due "classici" esempi scelti sono il fattoriale e la serie di Fibonacci.

Fattoriale

Il fattoriale di un numero naturale è il prodotto del numero stesso per tutti i numeri precedenti. Si indica con un punto esclamativo dopo il numero o l'incognita.

1! = 1

2! = 1x2 = 2

3! = 2! x 3 = 6

4! = 3! x 4 = 24

5! = 4! x 5 = 120

6! = 5! x 6 = 720

Fibonacci

Un numero di Fibonacci Φ(1) = 1, Φ(2) = 1, quelli successivi sono dati dalla somma del precedente e di quello prima.

  1. Φ(1) = 1
  2. Φ(2) = 1
  3. Φ(3) = 2
  4. Φ(4) = 3
  5. Φ(5) = 5
  6. Φ(6) = 8
  7. Φ(7) = 13
  8. Φ(8) = 21
  9. Φ(9) = 28

Funzioni

Su funzioni, minimi e massimi ho già scritto qui: https://diario.softml.it/prima-lezione.
Quanto scritto si applica ai numeri reali ℝ, mentre minimo e massimo in ℕ sono leggermente diversi.

Mentre ℕ non ha massimo, perché per ogni numero n∈ℕ che voglio tentare di considerare massimo, posso pensare a un n+1, al contrario ha un minimo definito = 1.

Anche i sottoinsiemi ≠∅ di ℕ possono avere minimo e massimo (es. i numeri minori di 10) oppure possono non avere massimo (es. i numeri pari), ma ogni sottoinsieme ≠∅ ha sempre un minimo.

Esempio: sia un insieme X = {n∈ℕ t.c. n2+2n ≤ 60}, trovare, se esiste, minimo e massimo.

Il numero più piccolo che possiamo "dare in pasto" a n2+2n perché il risultato sia minore o uguale a 60 è 1, che è quindi il nostro minimo.

Il massimo, andando per tentativi, è 6.

Dimostrazione dell'esistenza del minimo.

Usiamo il PdI nella seconda forma.

S(n); se X ⊆ ℕ, n∈X, allora X ha minimo

Base: S(1) è vero? Sì, perché contiene 1, che è minimo di ℕ.

Passo induttivo: supponiamo che Si sia vero ∀ i ≥ 1 e i ≤ k.
Consideriamo S(k+1), k+1∈X.

Distinguiamo due casi:

  • ∀ x∈X si ha x>k ⇒ k+1 è il minimo di X
  • ∃ y∈X, 1≤y≤k, allora S(y) è vero

Per ipotesi induttiva, X ha minimo.

Matematica discreta / 4 - 09/10/2015

Note preliminari

  • per la corretta visualizzazione di questa pagina occorre utilizzare un browser che supporta mathml.
  • il testo di riferimento (in inglese) è Discrete mathematics di Norman L. Biggs
  • sono utilizzati i seguenti caratteri, di cui si suppone che il lettore conosca il significato:
    • ℕ l'insieme dei numeri naturali
    • ∩ intersezione di insiemi
    • ∅ insieme vuoto
    • ∈ appartiene all'insieme (es. n∈ℕ significa n appartiene all'insieme dei naturali)
    • ∀ per ogni (es. n+1=n+1 ∀ n∈ℕ si legge n+1=n+1 per ogni n appartenente di naturali)
    • ∃ Esiste
    • ⇒ determina (es. a<b, b<c ⇒ a<c)
    • < minore, > maggiore, ≤ minore o uguale, ≥ maggiore o uguale, ≠ diverso

Numeri naturali

I numeri naturali sono il primo insieme, che tutti pensano di conoscere

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