Differenze tra DFA e NFA

Le DFA e le NFA sono equivalenti, cioè ciascuna delle due può esprimere esattamente gli automi espressi dall'altra, ma ci sono alcune differenze:

  • DFA deve illustrare tutte le possibili combinazioni di stati. In altre parole, per ogni stato Qn, si devono esplorare tutti gli elementi dell'alfabeto, mentre in una NFA uno stato può non essere espresso esplicitamente.
  • NFA può avere, nello stesso stato, più volte lo stesso valore di alfabeto. In questo caso è necessario creare più thread, ciascuno dei quali è valido. Mentre in una DFA l'elemento accettato Qn ∈ F ⊆ Q è uno, in una NFA può essere più di uno (da chiarire! Se fosse così, gli automi non sarebbero equivalenti!)
  • NFA ha un valore supplementare nell'alfabeto: ε, che rappresenta una stringa vuota. Se uno stato ha una freccia ε uscente, si creano due thread, uno sullo stato corrente e uno sullo stato di destinazione di ε.

Tra le due definizioni - simili - ci sono alcune piccole differenze.
Questa è la definizione formale di NFA

Symbol Meaning Example
Q finite set called the States Come per DFA
Σ finite state called Alphabet Come per DFA
δ:QxΣε→P(Q) transition function P(Q) è il powerset di Q, cioè l'insieme di tutte le combinazioni di Q.

Σε rappresenta l'alfabeto arricchito di epsilon.

q0∈Q start state Come per DFA
F⊆Q Set of accepted states Come per DFA

Operatori regolari

Union: A ∪ B = {x|x∈A or x∈B}

Concatenation: A ○ B = {xy | x∈A and y∈B}

Star: A* = {x1, x2, x3,...xk | k ≥ 0 and each xi∈A }

 

Inoltre si definisce per prassi ε stringa vuota (in maniera simile a quello che in SQL è NULL)

 

La prova dell'unione di A con B è data dalle seguenti cinque considerazioni:

  1. Gli stati possibili sono dati dal prodotto cartesiano degli stati A × B: Q = {(r1, r2) | r1∈A and r2∈B}
  2. Σ per ora lo consideriamo un unico dizionario per entrambe le macchine
  3. δ è una funzione definita su una coppia di stati alla volta: δ((r1, r2), a) = (δ(r1, a), δ(r2, a)). Ovviamente lo stato restituito è un elemento di Q, che a sua volta è costituito da "coppie".
  4. q0 = (q1, q2)
  5. Il risultato è un F = (F1 × Q2) ∪ (F2 × Q1)

Nota: il risultato NON è F1 × F2, perché questo rappresenterebbe l'intersezione dei due automi, e non l'unione, perché entrambi gli stati di uscita dovrebbero essere validi.

Automi finiti

Symbol Meaning Example
Q finite set called the States sciacquo, carico, centrifuga, scarico, lavaggio
Σ finite state called Alphabet on, off, error
δ:QxΣ→Q transition function carico x on → lavaggio
q0∈Q start state scarico
F⊆Q Set of accepted states scarico finale

Un automa a stati finiti può accettare o non accettare una serie ordinata di valori del dizionario.
Dato un entrypoint (quello definito come q0), se al termine della serie di valori sono arrivato a un elemento Q appartenente a F, allora la serie è valida ed è accettata dall'algoritmo, altrimenti no.

Per esempio, questo:

è un automa descrivibile come: ({q1, q2}, {0,1}, δ, q1, q2})

dove δ è definito come

0 1
q1 q1 q2
q2 q1 q2

in questo automa, la sequenza 100 non è valida, perché termina su un elemento che non è uno stato accettato (cioè non appartiene a F).

1101 invece termina in q2, che appartiene a F. Quindi 1101 è una sequenza accettata.

Il significato dell'automa - non sempre così facile da comprendere - è che le uniche stringhe accettate sono quelle che terminano con 1.

L(M) = {w | w ends in a 1}

Operatori di logica booleana (e codifica HTML)

I simboli principali sono:

Simbolo Codice html Significato
⇒ Implica. Se la parte sinistra è vera, allora è vera anche la parte destra

⇔
↔
Se e solo se (SSe). Se la parte sinistra è vera, allora è vera anche la parte destra e viceversa.

a b a∧b
V V V
V F F
F V F
F F V
¬ ¬ Negazione (operatore unario)
∧ And: la proposizione è vera solo se sono veri entrambi i termini

a b a∧b
V V V
V F F
F V F
F F F
∨ Or: la proposizione è vera se è vero almeno uno dei termini

a b a∧b
V V V
V F V
F V V
F F F
⊕ Or esclusivo: la proposizione è vera se i due termini sono differenti. è complementare a SSe

a b a∧b
V V F
V F V
F V V
F F F

Le doverose premesse

Lo studio della "teoria della computazione", o come viene chiamata all'UniVe, Calcolabilità e Linguaggi Formali, riguarda tre argomenti:

  • Complessità
  • Calcolabilità
  • Automi

La complessità indaga i costi di esecuzione degli algoritmi, in particolare li suddivide in classi, le cui principali sono polinomiale ed esponenziale.

La calcolabilità riguarda quali problemi siano risolvibili da un computer: per esempio, se risolvi un problema la risposta è che si può, ma se per ora non riesci non puoi sapere se il motivo è che non hai elaborato abbastanza oppure se è proprio interminabile.

Gli automi definiscono quali sono le caratteristiche di una macchina in grado di calcolare.